Materie prime

Il settore minerario trova le sue basi nel Regio Decreto 29 luglio 1927, n. 1443 recante “Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere del Regno”, a tale norma di carattere generale, con il Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 sono state trasferite alle Regioni le funzioni amministrative relative alle acque minerali e termali (art.61), attribuendo loro la ricerca, utilizzazione e vigilanza, nonché alle cave e torbiere (art.62).
Successivamente con l’articolo 33, 34 e 35 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 – “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della Legge 15 marzo 1997, n. 59” – sono state trasferite alle Regioni anche le competenze relative all’attività estrattiva dei minerali solidi per cui risultano in capo alle regioni le competenze relative all’attività estrattiva in terraferma sia di miniera che di cava.

Lo stesso Dlgs 112/1998 elenca le competenze residue conservate allo Stato:

  1. la polizia mineraria per le risorse collocate in mare;
  2. l’approvazione di disciplinari tipo per gli aspetti di interesse statale;
  3. la determinazione dei limiti massimi dei diritti, canoni e contributi dovuti dai titolari dei permessi e delle concessioni, ove non siano stabiliti con legge;
  4. la ricerca mineraria, la promozione della ricerca mineraria all’estero, la raccolta e l’elaborazione dei dati relativi all’industria mineraria;
  5. la determinazione degli indirizzi della politica mineraria nazionale ed i relativi programmi;
  6. la dichiarazione di aree indiziate di minerale, sentite le regioni interessate;
  7. l’inventario delle risorse geotermiche;
  8. la definizione dei contenuti e della durata dei corsi per il diploma di cui all’articolo 27, comma 3, del Decreto del Presidente della Repubblica 9 aprile 1959, n. 128, come sostituito dall’articolo 20 del Decreto Legislativo 25 novembre 1996, n. 624;
  9. la determinazione dei limiti massimi delle tariffe da corrispondersi da parte dei richiedenti autorizzazioni, verifiche, collaudi, ove non siano stabiliti con legge;
  10. la determinazione dei requisiti generali dei progetti di riassetto ambientale che le regioni devono tenere presenti nei procedimenti per la concessione degli speciali contributi previsti dalla legislazione statale;
  11. la determinazione degli indirizzi per la raccolta dei dati in materia di sicurezza e salute dei lavoratori nel settore minerario;
  12. il riconoscimento dell’idoneità dei prodotti esplodenti e la tenuta del relativo elenco.

Nell’ambito delle proprie competenze, la Direzione Generale si propone come supporto ad eventuali esigenze regionali ed in questa prospettiva:

  • ha intrapreso un percorso di collaborazione istituzionale tra lo Stato e alcune Regioni mediante la stipula di appositi protocolli d’intesa;
  • ha fornito collaborazione tecnica su alcuni aspetti specifici alle Regioni;
  • ha coinvolto all’occorrenza per determinate tematiche la Commissione CIRM;
  • in sinergia con la Direzione Generale per la qualità della vita del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha istituito un “tavolo tecnico per le specifiche problematiche derivanti dall’applicazione del Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 117 sulla gestione dei rifiuti delle attività estrattive”.

Queste prime attività svolte hanno condotto all’elaborazione di alcuni pareri e determinazioni che potrete trovare in questa sezione.
Si sottolinea che i pareri espressi dal Gruppo di lavoro tra MSE – MATTM sul Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 117 e dal Comitato di indirizzo del protocollo d’intesa tra la Direzione e la Regione Calabria, rappresentano un supporto tecnico in quanto la decisione sulla corretta interpretazione degli argomenti trattati nello specifico contesto nazionale o regionale, può essere presa esclusivamente dagli organi istituzionali a seguito di una valutazione complessiva della questione anche in considerazione di aspetti strategici e programmatici nazionali o regionali, quali ad esempio:

  • sicurezza degli approvvigionamenti di materie prime sia in un contesto nazionale che in ambito regionale.
  • raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio dei materiali da costruzione (art. 181 Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, comma 1 lettera b);
  • contrasto ad attività illecite di smaltimento rifiuti che comportano compromissione all’ambiente.

Riferimenti normativi

  1. Regio Decreto 29 luglio 1927, n. 1443
    Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere nel Regno.
  2. Decreto del Presidente della Repubblica 9 aprile 1959, n. 128
    Norme di polizia delle miniere e delle cave.
  3. Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616
    Attuazione della, delega di cui all’art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382.
  4. Decreto Legislativo 25 novembre 1996, n. 624
    Attuazione della direttiva 92/91/CEE relativa alla sicurezza e salute dei lavoratori nelle industrie estrattive per trivellazione e della direttiva 92/104/CEE relativa alla sicurezza e salute dei lavoratori nelle industrie estrattive a cielo aperto o sotterranee.
  5. Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112
    Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59
  6. Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152
    Norme in materia ambientale.
  7. Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 117
    Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE.